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La “Analysis of Virtual Evidence” risolve un cold case

  • Giugno 4, 2018

L’assassino di Valeriano Poli, bolognese ucciso nel 1999 con otto colpi di pistola, ha adesso un nome grazie alle tecnologie moderne.

Per risolvere il caso, infatti, si è ricorso alla “Analysis of Virtual Evidence”, tecnica di comparazione tridimensionale.

L’unico elemento a disposizione era un video datato qualche giorno prima, ritraente la vittima con ai piedi le stesse calzature che presentavano macchie di sangue la sera dell’omicidio. Si sono dunque comparati i frame estratti dal video con un ambiente virtuale tridimensionale, la scansione laser ha trasformato la scarpa da prova fisica a prova digitale (virtual ecidence) e, sovrapponendo quest'ultima alle immagini registrate, è stato possibile confermare che le scarpe non riportavano ancora alcuna macchia di sangue.